La Tavola del Podestà
Vigevano e il suo territorio nel variegato Seicento.
Generi alimentari e prezzi per tavole notabili, medie e popolari
La Società Storica Vigevanese è lieta di presentare questo volume dal titolo “La Tavola del Podestà” con i due saggi del Professor Marco Bianchi, dal titolo “Vigevano e il suo territorio nel variegato Seicento. Generi alimentari e prezzi per le tavole notabili, medie e popolari”, e dal saggio della Signora Grazia Rossanigo, dal titolo “La suggestione della tavola del ‘600”. Questo libro completa, come in una trilogia, i primi due volumi “Amandole e Malvasia per uso di Corte” e “La Tavola del Vescovo”, promossi da Tavola sotto la presidenza del compianto Carlo Respighi che qui ho il dovere e il piacere di ricordare come amico e Presidente e poi Presidente Onorario della Società Storica Vigevanese. I due Autori dedicano questo loro lavoro alla cara memoria di Carlo Respighi.
Il saggio di Marco Bianchi è rigoroso e condotto con l’abituale autorevolezza e profondità attraverso l’analisi degli aspetti sociali, demografici, economici, politici, religiosi, caritatevoli nella Vigevano del Seicento, per approdare ad una profonda e preziosissima documentazione dei costi dei generi alimentari nella Vigevano del XVII secolo. In quel periodo segnatamente tra fine del ‘500 e inizio del ‘600, fu l’agricoltura a causare una “rivoluzione” dei prezzi che causò la enorme rivalutazione delle proprietà terriere e dei suoi prodotti, a fronte di una crescita dell’inflazione aggravata dall’emissione di moneta dalla Zecca di Milano.Questi eventi causarono un impoverimento del ceto medio e soprattutto del popolo.
Il lavoro di Grazia Rossanigo, dal titolo “La suggestione della Tavola del Seicento”, presenta le peculiarità della tavola e della cucina del Seicento, alla luce sia dell’ “effetto meraviglia” che la tavola signorile aveva il fine e il dovere di suscitare nell’ospite, sia alla luce delle novità alimentari e dei prodotti provenienti dal Nuovo Mondo, come il cioccolato, da cui la richiestissima bevanda, la cioccolata, che finì nel XVII secolo per assurgere oltre che al significato di bevanda esclusiva e “alla moda”, anche di oggetto di elevatissime considerazioni di carattere religioso e teologico, causando così accese querelles sulla sua liceità nei periodi di digiuno.
Grazia Rossanigo presenta poi un attraente spaccato dell’alimentazione signorile, del ceto medio e popolare con le differenze alimentari relative e le prescrizioni dietetiche della tavola nei periodi quaresimali, nei giorni di magro e non, sulla base di documenti del 1603 e del 1637 per la cucina popolare, rispettivamente nei centri di Gambolò e Vigevano. Il suo lavoro si conclude con una piacevolissima proposta di ricette e menù, che seppur rivisitati in un’ottica moderna, hanno un riferimento documentale in quelli dei più rinomati cuochi del periodo.
Buona lettura, e forse verrebbe da augurare anche buon appetito.