BOCCA Anna

Vigevano 24 luglio 1900 – Vigevano 13 ottobre 1985 

Nel contesto della tradizione pittorica vigevanese emerge, per ricchezza di partecipazione attiva, la famiglia di Luigi Bocca. Luigi, il figlio Carlo e la figlia Anna, della quale si ricorda in quest’anno 2000 il centenario della nascita.

Ci troviamo di fronte ad un nucleo di operatori che ha saputo inserirsi con efficace dignità nel novero di quella tradizione locale che ha dato vita al ricco patrimonio pittorico della “Scuola Vigevanese” ottocentesca. Già il primo componente della famiglia ha lasciato traccia significativa del proprio operare con opere di alto livello tecnico ed espressivo. 

Dalla sua scuola è partita la formazione dell’artista che si vuole ora ricordare e che ne ha pienamente sentito l’impostazione culturale. Acquisito in giovanissima età il diploma magistrale presso un Istituto di Genova, dove si trovava a causa di impegni di lavoro del padre, Anna Bocca prosegue nel perfezionarsi quale pittrice, raggiungendo significativi risultati sia in campo grafico che coloristico. È questo il momento che la vede legata alla scuola paterna attraverso la realizzazione di opere dove si evidenze lo stretto rapporto che lega l’Allieva al Maestro. Si veda la stupenda “TESTA DI MAIALE” conservata presso Fondazione Roncalli che l’avvicina al mondo dei pittori del Settecento fiammingo.

Nascono in tal modo le tele che, esposte in Genova dalla giovane operatrice, ancora diciannovenne, raccolgono approvazioni e la fanno accogliere quale “Socio Onorario nell’Accademia Ligustica del centro ligure. Completa poi la propria formazione con viaggi di studio a Firenze, Roma e in altri centri dove può avvicinare le opere dei grandi artisti del passato. Vanno, in questi anni, segnalate sue partecipazioni alle esposizioni allestite tanto dalla “Società Promotrice delle Belle Arti” di Torino che dalla “Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente” di Milano.

Nel 1923 torna nella città natale proseguendo nella sua attività artistica ed anche, ad un certo momento, dedicandosi all’insegnamento del disegno presso la Scuola di Avviamento Commerciale di Vigevano. Con il passare degli anni – il padre muore nel 1930 – la sintassi pittorica di Anna cambia di cifra, avvicinandosi notevolmente ai modi del fratello Carlo, inserito in un cromatismo più aperto e luminoso. Anche i motivi aspiratori cambiano, all’interesse preminente per il ritratto e il soggetto di genere subentra ora quello per i motivi legati alla resa pittorica e alla bellezza dei fiori ed alla natura morta. 

Questo nuovo filone d’interesse non la porta però a trascurare il “ritratto” che esegue con una maestria eccezionale. Ne sono conferma quelli dedicati al pittore vigevanese “CASIMIRO OTTONE” ed alla pittrice “BICE NANI” eseguiti con la tecnica del disegno. “Come pittrice di fiori – cita una nuova critica è espertissima, ma più che pittrice essa è interprete perché sa cogliere in ognuno di essi sentimenti e grazia, che non essendo nella natura traggono spunto dal suo animo. Ne nasce così un colloquio che dà vita ed arricchisce entrambi: sono fiori unici, colti nel suo cuore” “. E questo è stato il suo mondo sino alla fine dell’attività artistica. Anche le visioni paesaggistiche di montagna, alla quale Anna Bocca era particolarmente ed appassionatamente legata, formano motivi della sua produzione, pur senza diventare predominanti.

Da una visione complessiva del percorso pittorico di questa notevole pittrice vigevanese possiamo dedurre due momenti di impegno espressivo. Un primo, regolato da una sapienza cromatica dì profondo significato emozionale, ricco di toni caldi e di trasparenze luminose dense di significato ispirato, un secondo di notevole ricchezza ornamentale dove emergono i colori vibranti della fantasia primaverile. Due facce di una personalità singolare, anche se operante all’interno di un forte contesto familiare.